Monteviasco, è isolato dal 2018 a causa della chiusura della funivia che dal 1989 era l’unico collegamento con il mondo.
Non c’è via carrozzabile d’accesso alle case di questo alpeggio che si affaccia sul Lago Maggiore a un passo dal confine con la Svizzera, e l’unica alternativa rimasta è un ripido sentiero di montagna che di fatto impedisce a qualsiasi mezzo a motore di portare in paese viveri e medicine.
Da due anni allora i Carabinieri del luogo guidati dal capitano Alessandro Volpini della compagnia di Luino, ogni due o tre giorni si caricano gli zaini in spalla e riforniscono i residenti di ogni genere necessario alla sopravvivenza, posta e medicinali compresi.
La frazione di Curiglia è isolata dal novembre 2018 a causa della morte accidentale del manutentore della funivia che da allora è ferma in attesa dei risultati dell’inchiesta aperta dalla Procura. La pubblicazione di una relazione scientifica del DiGIFeMa, la Direzione Generale Investigazioni Ferroviarie e Marittime, organo del Ministero dei Trasporti che già un anno fa avrebbe escluso problemi di sicurezza dell’impianto all’origine del tragico evento, ha riacceso le proteste dei pochi abitanti e dei proprietari di seconde case che chiedono la riattivazione immediata del collegamento e hanno raccolto centinaia di firma a sostegno della richiesta.
Oggi in Consiglio Regionale la richiesta di intervento ad opera del Consigliere del Movimento 5 Stella Roberto Cenci.