Dieci banchi, tutti di prodotti alimentari. Orari ridotti, dalle 8.00 alle 13.30. E, ovviamente, tutte le necessarie misure di sicurezza. Il mercato di Varese riparte da qui, con un’apertura sperimentale prevista per domani, giovedì 30 aprile, e sabato 2 maggio. La delibera, approvata dalla Giunta di Palazzo Estense questa mattina, segue l’ordinanza emanata in materia da Regione Lombardia venerdì scorso.
“Quella che vedremo domani – afferma l’assessore alle Attività produttive Ivana Perusin – è una prima vera e propria prova tecnica di ripartenza. L’ordinanza di Regione prevede un periodo sperimentale che, per i mercati scoperti, va da oggi a domenica, così ci siamo organizzati per garantire un doppio turno. È ovviamente solo l’inizio, da affrontare con cautela e il senso di responsabilità che la situazione richiede, ma credo sia un messaggio importante. In queste settimane siamo sempre stati vicini agli operatori commerciali della città con iniziative concrete; penso, per esempio, a tutte le proposte emerse e valutate nel corso delle cabine di regia. Poter riaprire il mercato, anche se con tutte le limitazioni del caso, ci fa guardare con speranza al futuro”.
Saranno previsti un solo varco d’accesso e uno, differente, per l’uscita. L’ingresso all’area di mercato, con il massimo di due clienti per banco, sarà consentito a un solo componente per nucleo familiare. All’accesso verrà misurata, anche grazie ai volontari del Nucleo mobile di pronto intervento della Protezione civile cittadina, la temperatura corporea dei clienti e degli operatori, con l’ingresso che sarà interdetto a quanti avranno una temperatura uguale o superiore a 37,5°C.
Nell’area verranno ovviamente osservati il distanziamento interpersonale di almeno un metro e il divieto di assembramenti; il distanziamento tra le attrezzature di vendita dei singoli operatori, invece, sarà pari a tre metri. Per ogni posteggio sarà prevista la presenza di non più di due operatori, che dovranno utilizzare guanti e mascherina per la copertura di naso e bocca. Esclusi, almeno da questa prima fase e come da indicazioni della Regione, gli esercenti che somministrano alimenti e bevande.