Continuano i controlli effettuati dalle Volanti della Questura di Varese, al fine di prevenire il diffondersi del virus “COVID-19”.
Ieri pomeriggio un trentenne tradatese, stanco delle restrizioni imposte dalle recenti disposizioni ministeriali, ha pensato bene di farsi fare un massaggio presso un “centro benessere” della periferia a nord della città gestito da una cittadina cinese.
Alcuni abitanti della zona, accortisi di alcuni movimenti di persone presso quel centro benessere, nonostante le norme obblighino la chiusura, appena notato una volante in transito, hanno attirato l’attenzione degli operatori, spiegando i loro sospetti, aggiungendo che quel centro era accessibile sia dalla porta principale che da una secondaria collegata alle scale del palazzo.
Gli Agenti hanno suonato il campanello all’ingresso e la proprietaria, accortasi che erano i poliziotti, ha intimato al suo cliente di uscire, alla chetichella, dalla porta secondaria.
Ma li c’erano i colleghi che lo hanno fermato.
Il giovane prontamente ha detto di essere ospite di un condomino che stava assistendo alla scena, ma l’uomo non ha negato dicendo di non conoscerlo assolutamente e di non averlo mai visto prima.
Vistosi scoperto il tradatese ha dovuto “confessare” di essersi recato dalla “massaggiatrice cinese”, da lui conosciuta personalmente, per alleviare il lungo periodo di inattività.
Alla luce di quanto appreso, gli Agenti hanno sanzionato l’avventore per l’inottemperanza al divieto di spostamento vigente a causa dell’emergenza sanitaria in atto, oltre che avviato le procedure per l’emissione di un foglio di via obbligatorio dal comune di Varese.
Alla “massaggiatrice”, invece, non è rimasto quindi che abbassare la saracinesca del suo “centro benessere” oltre a subire la sanzione per la mancata sospensione della sua attività .