Lunedì scorso, nelle sale operatorie di Ortopedia dell’Ospedale di Cittiglio, è stato eseguito un impianto di megaprotesi di femore.
Si tratta di un’operazione che normalmente viene eseguita nei grandi centri specializzati in ortopedia oncologica, ma che l’équipe del Prof. Michele Francesco Surace, coadiuvata dal dott. Primo Daolio, Direttore della Chirurgia oncologica ortopedica dell’Ospedale Pini di Milano, hanno eseguito con successo nel Presidio del Verbano.
Nel dettaglio, si tratta di un intervento di asportazione ‘en bloc’ di un femore su cui era stata precedentemente impiantata una protesi di anca, poi interessato da una frattura patologica causata dalle metastasi di un tumore della mammella.
Questo particolare intervento, mutuato dalla chirurgia oncologica ortopedica, permette di restituire ad una paziente sessantenne una funzionalità dell’arto inferiore compatibile con la migliore qualità della vita possibile.
La delicata procedura chirurgica, durata circa tre ore, ed eseguita senza complicazioni intraoperatorie, si è svolta in due fasi principali: nella prima, demolitiva, è stato asportato in blocco il femore prossimale contenente la protesi e la lesione tumorale che ne aveva causato il fallimento e la frattura. La seconda fase, invece, ricostruttiva, è stata caratterizzata dall’impianto di una megaprotesi, la cui funzione è quella, oltre che di permettere il normale funzionamento dell’articolazione dell’anca, di sostituire i due terzi prossimali del femore asportato.
“Questo intervento – spiega il Prof. Surace – che restituirà alla paziente una soddisfacente funzionalità dell’anca, rappresenta una evoluzione estrema della chirurgia miniinvasiva che quotidianamente eseguiamo con soddisfazione”.
A questo proposito il prof. Surace segnala che, grazie ai potenziamenti strutturali operati nella struttura complessa di Ortopedia e Traumatologia di Angera e Cittiglio, in accordo con il PNRR regionale, si è potuto operare un abbattimento delle liste di attesa per la chirurgia di sostituzione protesica di anca e ginocchio a livelli eccezionalmente bassi: da tre a sei/otto settimane a seconda della tipologia di intervento.