Un sequestro preventivo di oltre 500mila euro a carico di alcune sigle sindacali di Cisl e Uil è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Milano nell’ambito di una seconda tranche dell’inchiesta del pm Paolo Storari su una presunta truffa all’Inps attraverso un sistema di “indebita fruizione” delle aspettative sindacali non retribuite.
A metà dicembre scorso un altro sequestro da circa 600mila euro aveva riguardato alcune sigle sempre della Cisl.
Dalle indagini erano emersi contratti “fittizi” stipulati tra aziende compiacenti e lavoratori, assunti solo sulla carta, con la presunta regia di sindacati lombardi.
La seconda tranche dell’indagine ha fatto emergere un presunto sistema molto ampio.
Lo schema vede al centro presunti contratti “fittizi” stipulati tra aziende compiacenti e lavoratori, assunti solo sulla carta, con la presunta regia di sigle sindacali, che avrebbero tratto un doppio vantaggio: i finti dipendenti per almeno 6 mesi, ossia il periodo di prova, ricevevano lo stipendio dalle imprese, ma di fatto prestavano servizio per le associazioni sindacali, e poi venivano “distaccati” in “aspettativa sindacale non retribuita”.
I lavoratori, “meri strumenti del meccanismo”, a quel punto non venivano pagati dalle società, ma dai sindacati, come prevede la legge, e i contributi previdenziali, però, venivano versati dall’Inps, ignaro di tutto. E da qui la presunta truffa all’istituto pensionistico.