Si avvicinano le elezioni comunali e il sindaco Galimberti ha ripreso la sua attività preferita: utilizzare i soldi dei varesini per farsi pubblicità e autocelebrarsi! Purtroppo, però, la situazione in cui si trova la città dopo i 5 anni del suo mandato non è per niente positiva: il commercio cittadino è sempre più in difficoltà, anche a causa di alcune scelte folli del centrosinistra, come il piano sosta che ha quasi triplicato gli stalli blu, la pista ciclabile di via XXV Aprile o l’eliminazione di centinaia di parcheggi in piazzale Kennedy; il settore dei servizi sociali ed educativi ha visto un impoverimento dell’offerta alle famiglie varesine, per via di una visione poco sussidiaria e molto autoreferenziale dell’amministrazione guidata dal PD; i tanto promessi e sbandierati cambiamenti, ad oggi, non si sono visti, se non il parcheggio di via Sempione, approvato dalla precedente giunta di centrodestra e per il quale il centrosinistra ci ha messo 5 anni per realizzarlo; la sicurezza e il decoro urbano sono stati completamente dimenticati, e potrei andare avanti a lungo…
Tornando sul tema iniziale, Galimberti ha ripreso a spendere i soldi dei varesini per farsi pubblicità. Così ho deciso di raccogliere alcuni dati e riportare quanto ci sono costate le scelte comunicative del sindaco uscente: dal 2016 ad oggi sono stati spesi oltre 400mila euro! In particolare, l’incarico dato dal Comune al “comunicatore del marketing territoriale”, che casualmente aveva seguito anche la campagna elettorale di Galimberti nel 2016, è costato 160.000 euro, mentre per la comunicazione legata al festival Nature Urbane è stato speso, negli anni, circa 150.000 euro. Inoltre, vanno considerati i soldi letteralmente sprecati per farsi pubblicità sulla caserma Garibaldi, con ben due teloni realizzati nel 2018 e nel 2021, e quelli utilizzati per i teli in piazzale Trieste, sempre a fini autocelebrativi. La spesa per queste opere è quantificabile in circa 70.000 euro. Infine, c’è anche la comunicazione legata al parcheggio di via Sempione, che tra cartelli, pubblicità online e sponsorizzazioni social, è costata quasi 20.000 euro.
Complessivamente si parla di un bel gruzzoletto che avrebbe potuto essere utilizzato per sistemare le strade, indegne per una città come Varese, oppure per sostenere commercio, famiglie e lavoratori messi a dura prova dalla pandemia e da alcune scelte di questa amministrazione.
Credo sia il momento di cambiare pagina e ridare serietà e concretezza alla nostra città.
Luca Boldetti, consigliere lista Orrigoni