Con undici appuntamenti, tra opera, prosa, musica classica e leggera, presentazione di libri e proiezione di film, il Varese Estense Festival è pronto ad alzare il sipario. Nello splendido scenario dei Giardini Estensi di Varese, dal 25 giugno all’11 luglio, con una doppia tappa di fine estate il l’11 e il 12 settembre, prende vita la quarta edizione di un festival che vuole essere momento di ripartenza per cultura varesina e occasione di rilancio di un settore che è stato pesantemente colpito dalla pandemia. L’evento è organizzato da Officine Teatrali Red Carpet e Giorni Dispari Teatro, con il supporto della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, il sostegno di Comune di Varese, Fondazione Cariplo, Fondazione Comunitaria del Varesotto e il patrocinio della Camera di Commercio di Varese. «Ripartiamo con la consapevolezza che Varese ha delle grandi potenzialità culturali», premette Serena Nardi, direttore artistico del Festival. «Ripartiamo dopo un lunghissimo anno di silenzio forzato durante il quale le potenzialità artistiche e creative della città hanno continuato a essere e resistere, proprio come un fuoco che rimane acceso sotto la cenere. E lo facciamo con uno spirito rafforzato dalla condivisione e dalla partecipazione di molte realtà: il Varese Estense Festival 2021 è espressione di quella contaminazione che è tipica di ogni forma artistica».
L’intenso programma che viene proposto spazia tra generi differenti, con l’esplicito intento di coinvolgere un pubblico ampio, ma anche di creare interconnessioni tra le diverse proposte. Spiega il direttore artistico: «Accanto all’opera, alla musica classica e alla prosa, che tradizionalmente fanno parte del Varese Estense Festival, è stata posta la musica cantautorale, la letteratura e, per la prima volta, il cinema. Il tutto coinvolgendo professionisti di calibro internazionale, artisti locali e soprattutto i giovani». Come segno di rinascita culturale, gli organizzatori hanno scelto la figura femminile. «La donna è al centro di questa edizione del Festival», prosegue Nardi. «In particolare il suo significare la vita che si genera e si rigenera in quanto tale, la femminilità celebrata da Goethe “nella sua essenza immutabile e sempiterna” e le figure femminili descritte da Mozart e Shakespeare e diventate emblemi di rispetto e tolleranza».
Il programma prevede tre appuntamenti di grande respiro che si terranno all’imponente fontana dei Giardini Estensi di Varese, con due nuove produzioni e una presenza importante. InDrama Factory presenta venerdì 2 luglio “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare per la regia di Vittorio Bizzi; evento che sarà anticipato dall’incontro con il cast il giorno prima. È di InOpera Factory “Le nozze di Figaro” di Wolfang Amadeus Mozart con la Como Lake Philarmonic Orchestra diretta da Roberto Gianola e la regia di Serena Nardi che chiude la rassegna domenica 11 luglio. Anche in questo caso, l’opera sarà anticipata il 27 giugno dalla presentazione del libro “Le nozze di Figaro. Mozart massone e illuminista” di Lidia Bramani, musicologa e giornalista. D’eccezione la presenza dell’orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano diretta da Mario Roncuzzi, che il 7 luglio proporrà il concerto sinfonico per clarinetto e orchestra (K 622) di Mozart, in occasione del 250esimo anniversario del viaggio di Mozart in Italia.
Il Varese Estense Festival si apre venerdì 25 giugno con la presentazione del libro “Arpa che muta giaci. Cronache ottocentesche del fu Teatro Sociale di Varese” di Massimiliano Broglia e, in collaborazione con Filmstudio90, la proiezione del film muto “Metropolis Opera Rock”, che Fritz Lang diresse nel 1927, con il concerto dal vivo di Sincopatici Group. Sabato 26 giugno, l’omaggio a Fabrizio De Andrè: in occasione del 50esimo della pubblicazione dell’album “Non al denaro, non all’amore ne’ al cielo”, i collaborazione con Amico Fragile onlus, viene messo in scena lo spettacolo “Dietro ogni scemo c’è un villaggio, dietro ogni blasfemo c’è un giardino incantato” tra le canzoni di De Andrè e le poesie di Edgar Lee Masters.
Martedì 29 giugno, la presentazione del nuovo cd del violinista Guido Rimonda “Smile. Uno Stradivari al Cinema” (edizioni Decca). Mentre domenica 4 luglio, la presentazione del libro “Io sono Ludwig van Beethoven” di Alessandro Giusfredi, musicologo e il concerto del trio d’archi “Tre Rose di Maggio”.
Da ultimo, per Varese Estense Festival Off, sabato 11 e domenica 12 settembre, InOpera Studio presenta “L’elisir d’Amore” di Gaetano Donizetti con l’orchestra e coro InOpera Studio diretti da Stefano Rossi. L’opera viene messa in scena in collaborazione con Accademia Carlo Bergonzi di Busseto, ParmArt di Parma e Ensemble Italico Splendore.
Tutti gli spettacoli richiedono la prenotazione e il rispetto delle prescrizioni di sicurezza.
«Questo Festival ci restituisce un importante messaggio di speranza», osserva Diego Trogher, vicepresidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. «La speranza di un ritorno a una nuova normalità, ma anche la speranza nel futuro che la cultura è in grado di darci. Come nelle precedenti collaborazioni con Officine Teatrali Red Carpet e Giorni Dispari Teatro – due anni fa con la messa in scena del Don Giovanni di Mozart e l’anno scorso con la Tosca di Puccini, purtroppo rimasta bloccata dall’emergenza sanitaria a pochi giorni dalla sua presentazione – il valore aggiunto di questo evento è nella sua coralità, dove il territorio è al tempo stesso protagonista e fruitore. La cultura di Varese ritrova così, in un momento particolarmente difficile, una proposta capace di valorizzare l’ambito locale in un contesto di grande respiro. Elementi che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha da sempre condiviso nella consapevolezza dell’importanza della cultura nel rilancio del nostro territorio».
«È con grande gioia che Fondazione Cariplo partecipa a questa brillante iniziativa che esalta, in primis, la costanza di chi milita per un’idea di bellezza e di comunità di cui tutti sentiamo sempre più il bisogno», afferma Andrea Mascetti, coordinatore Commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo. «Forse, il sentimento che maggiormente si addice a questo bisogno di Kultur, spenglerianamente, è proprio la nostalgia: in tempi dove bruttura e decadenza sembrano averla vinta in ogni dove, questo festival fa bella mostra di uno spirito di sana rivolta ideale e lancia un messaggio di speranza. In primis per la nostra Varese, che da tempo vive una crisi profonda generalizzata, che proprio nel campo della Cultura trova il suo momento più dolente, segno di una comunità che fatica a ritrovarsi, a esprimersi e a ricordarsi. Grazie, quindi, agli indefessi organizzatori di questo Festival dedicato alla Musica, al Teatro e alla Bellezza, entronauti di una ricerca quanto mai necessaria in questi tempi perigliosi».
Aggiunge Fabio Lunghi, presidente Camera di Commercio Varese: «Promuovere la lirica in uno scenario di grande fascino e bellezza quali i Giardini Estensi permette di valorizzare l’illustre tradizione che, in questo ambito, vantano Varese e la sua provincia: qui ha scelto di prendere dimora uno dei più grandi tenori della storia musicale, Francesco Tamagno, capace di essere il protagonista della prima assoluta dell’Otello di Giuseppe Verdi; Saronno, poi, ha dato i natali e ha visto crescere Giuditta Pasta, contralto e soprano che è considerata una delle più celebri cantanti liriche. Nomi illustri, cui va aggiunto quello di Giuseppina Grassini, varesina di nascita e acclamata cantante dell’epoca napoleonica. Il Festival Varese Estense s’inserisce, dunque, in questo filone, con l’obiettivo di attrarre sul nostro territorio un pubblico che avrà un forte desiderio di ritornare a vivere la musica dal vivo. Una rassegna che ha tutte le premesse per crescere fino a fungere da elemento di richiamo di melomani, italiani e non. Turisti interessati a trascorrere qualche giorno tra stupende arie e ouverture operistiche e luoghi di grande bellezza ambientale e artistica, ospiti delle strutture della ricettività varesina».