Da tempo gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato e la Procura della Repubblica di Busto Arsizio cercavano di fare luce sulle dinamiche di un nucleo familiare composto da cittadini di un Paese dell’Europa dell’est nel quale l’uomo, secondo quanto riferito a più riprese e non senza ripensamenti dalla moglie, maltrattava la donna anche in presenza dei due figli minorenni. Maltrattamenti che duravano da anni e che, alimentati anche dal frequente consumo di alcool, si erano riacutizzati negli ultimi tempi concretizzandosi, oltre che in offese, minacce e umiliazioni – l’uomo tradiva ripetutamente la moglie mostrandole le foto che lo ritraevano con le sue amanti – in aggressioni fisiche con pugni, schiaffi e mani strette intorno al collo.
Quando la misura è stata colma, dopo diversi interventi delle pattuglie e denunce più volte presentate e ritirate, la vittima ha finalmente deciso di sottrarsi alla furia del marito e di accettare per sé e i figli, fortemente traumatizzati dalle esperienze vissute, il collocamento in una struttura protetta sotto l’egida dell’associazione Eva onlus. Nei giorni scorsi all’uomo, in attesa del processo per maltrattamenti, è stata notificata dai poliziotti la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento a moglie e figli.