Nei primi mesi del 2022, come da indicazioni regionali, ATS Insubria ha attivato il programma di screening del carcinoma della cervice uterina rivolto a tutte le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, residenti nel territorio di competenza che saranno gradualmente e progressivamente coinvolte nel prossimo periodo.
“La prevenzione effettuata attraverso gli screening rappresenta un’opportunità strategica di salute, un investimento gratuito per garantire diagnosi precoci per i gruppi di popolazione, potenzialmente esposti al rischio di contrarre il cancro” ha detto il dott. Giuseppe Catanoso Direttore Sanitario di ATS Insubria.
Il programma di screening prevede:
– PAP test da ripetersi ogni 3 anni per le donne di età 25-29 anni non vaccinate o non completamente vaccinate per HPV in età adolescenziale.
– HPV DNA test da ripetersi ogni 5 anni per le donne di età 30-64 anni indipendentemente dallo stato vaccinale.
Le giovani donne già vaccinate precedentemente per HPV saranno invitate per la prima volta allo screening con HPV DNA test ogni 5 anni a partire dai 30 anni d’età.
L’esame di secondo livello, nei casi confermati positivi al test di primo livello, è rappresentato dalla colposcopia che sarà garantita, con percorso dedicato, in ambito ospedaliero.
In questi primi due mesi sono 4.250 le donne che hanno effettuato il test nelle tre ASST Sette Laghi, Lariana e Valle Olona – precisa il Prof. Fausto Sessa Direttore Anatomia e Istologia patologica ASST Sette Laghi – La nuova metodica di prelievo in fase liquida consente con un solo prelievo di sottoporre le pazienti sia ad esame citologico sia al test molecolare per HPV.
Sono risultate positive al virus 247 donne, di queste dopo l’esame citologico è stato così possibile porre l’indicazione ad invio in colposcopia per 71 pazienti e dare indicazioni per un adeguato follow up per le restanti donne con infezione da HPV senza lesioni al momento della prima chiamata”.
L’infezione da Papilloma virus è la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale e la trasmissione può avvenire anche tramite semplice contatto nell’area genitale. Si stima che il 50-80% dei soggetti sessualmente attivi si infetta nel corso della vita con un virus HPV e fino al 50% si infetta con un tipo oncogeno. L’infezione in base allo stato immunitario individuale può regredire, persistere o progredire in tumore maligno. In Italia, attualmente, il carcinoma della cervice uterina rappresenta il quinto tumore per frequenza nelle donne sotto i 50 anni e complessivamente l’1,3% di tutti quelli diagnosticati.
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro- IARC- ha confermato l’evidenza oncogena per 12 tipi di HPV. Alcuni tipi hanno una tendenza a progredire in cervicocarcinoma maggiore di altri: si stima che HPV 16 e HPV 18 siano da soli responsabili di oltre il 70% dei casi di questo tumore.
Vaccinazione HPV
La vaccinazione anti papilloma virus rappresenta la misura più efficace di prevenzione primaria nei confronti dell’infezione da HPV ad alto rischio e di conseguenza del cancro della cervice uterina.
La vaccinazione prevede la somministrazione di due dosi a 0 e 6 mesi nei ragazzi di 11/12 anni (e fino a 14 anni) o tre dosi a 0,2 e 6 mesi per i soggetti dai 15 anni di età.
L’obiettivo del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale attualmente in vigore, pone il raggiungimento della vaccinazione anti-HPV per almeno il 95% degli adolescenti di 11/12 anni d’età di entrambi i sessi.
Dal 2022, Regione Lombardia ha introdotto la possibilità di un’ulteriore offerta per le donne di 25 anni con chiamata attiva da parte dei centri vaccinali ASST o con offerta in occasione del primo screening con PAP Test.
Asst Sette Laghi ha messo a disposizione diversi sedi sul territorio per l’attività dei test: Varese, Sesto Calende, Laveno Mombello, Arcisate, Malnate, Tradate, Gazzada Schianno e Azzate.
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