Il tumore alla prostata è una delle patologie maschili più frequenti: l’incidenza è addirittura di un uomo ogni sette sopra i 50 anni.
Fondamentale è la prevenzione. Per questo motivo, ASST Sette Laghi promuove due giorni di visite urologiche gratuite in concomitanza con la festa del papà.
L’iniziativa, di cui si allega la locandina con tutti i dettagli, rientra tra quelle promosse da ONDa, l’Osservatorio Nazionale per la salute della Donna, che da quest’anno ha introdotto un riconoscimento anche per gli ospedali particolarmente attenti ai temi della salute maschile, il bollino azzurro, di cui anche l’Ospedale di Circolo è stato insignito.
Una delle ragioni di questo riconoscimento sta proprio nel percorso di diagnosi e cura disponibile per i pazienti colpiti dal tumore alla prostata, che a Varese trovano tutte le specialità e le tecnologie per un trattamento completo e di massimo livello.
Il team multidisciplinare coinvolto nel percorso dedicato a questi pazienti coinvolge infatti gli urologi, guidati dal Prof. Federico Deho, i radiologi, diretti dal Prof. Massimo Venturini, gli anatomopatologi, diretti dal Prof. Fausto Sessa, gli oncologi, diretti dal Dott. Francesco Grossi, i radioterapisti, guidati dal Dott. Paolo Antognoni, i fisiatri, diretti dal Dott. Michele Bertoni, e i medici nucleari, guidati dal Dott. Diego De Palma, ognuno con un ruolo ben preciso e complementare agli altri e ciascuno dotato delle tecnologie più avanzate.
Nella diagnosi, il passaggio più significativo consiste nella risonanza magnetica multiparametrica, che individua i casi sospetti da sottoporre alla biopsia fusion. Quest’ultimo è un esame condotto sovrapponendo le immagini della RMN con quelli dell’ecografia, così da eseguire il prelievo istologico con massima precisione.
In questa fase entra in gioco l’Anatomia patologica , non solo per la conferma del sospetto diagnostico ma anche per valutare il grading e l’estensione della neoplasia e con uno studio ulteriore, condotto dai genetisti Maria Grazia Tibiletti e Ileana Carnevali, per individuare eventuali caratteri di ereditarietà.
I vari casi seguiti, inoltre, vengono analizzati da un data manager dedicato che li studia nella loro evoluzione prospettica, così da permettere una valutazione diagnostica e prognostica sempre più accurata.
Per quanto riguarda il trattamento del tumore alla prostata, Varese offre tutte le possibilità di cura disponibili: dalla chirurgia, che si avvale della tecnologia ‘nervesparing’, che offre ottimi risultati sia dal punto di vista della continenza, sia della funzionalità erettile, ai trattamenti di Radioterapia, alla sorveglianza attiva.
Fondamentali sono anche l’ambulatorio di andrologia, che fa capo all’Urologia e che a breve potrà contare anche sulla presenza di uno dei massimi specialisti in chirurgia protesica peniena, il Dott. Gabriele Antonini, e quello di riabilitazione del pavimento pelvico, afferente alla Fisiatria, che seguono i pazienti nella fase successiva all’intervento chirurgico.
Per i pazienti che necessitano di terapie di seconda linea, inoltre, Varese offre anche l’opportunità di inserimento nei trial clinici più recenti e all’avanguardia.
“Ogni anno, nel nostro territorio, sono un centinaio i nuovi pazienti a cui viene diagnosticato questo tumore che, grazie all’approccio multidisciplinare ormai consolidato e alle tecnologie di cui disponiamo, a Varese può essere curato e guarito nella gran parte dei casi” conclude il Prof. Federico Deho, Direttore dell’Urologia varesina.