Assolto perché il fatto non sussiste. Questa mattina al termine di un procedimento con rito abbreviato, il giudice del Tribunale di Milano ha prosciolto l’ex sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta, dall’accusa di voto di scambio elettorale legato alla sua elezione dell’aprile 2014.
La pm della Distrettale Antimafia Alessandra Cerreti aveva chiesto per Rivolta una condanna a 5 anni di reclusione.
Assolti anche tutti gli altri coimputati come Cataldo Casoppero, settantenne imprenditore edile originario di Cirò Marina condannato in appello a 14 anni di reclusione nell’ambito del filone ordinario del procedimento “Krimisa” in quanto ritenuto affiliato al clan di ’ndrangheta di Legnano e Lonate Pozzolo.
Assolto anche Peppino Falvo, all’epoca coordinatore lombardo dei Cristiano Democratici, presunto organizzatore e mediatore dell’affaire voto di scambio e Salvatore De Novara, anche lui imprenditore edile di origini cirotane.
Anche per loro erano stati chiesti 5 anni di carcere.
4 anni di carcere erano stati invece richiesti per la figlia di Salvatore, Francesca De Novara, 33 anni, assessora alla Cultura nella giunta Rivolta.
Nella sentenza il Gup ha ritenuto che il fatto sia stato commesso in data anteriore all’entrata in vigore della legge sul voto di scambio, avvenuta in data 18 aprile 2014, e quindi non poteva essere ancora reato.
Di fatto, quando il presunto accordo elettorale sarebbe stato raggiunto per la legge non si trattava di un reato. Da qui l’assoluzione per i cinque imputati