Due detenuti italiani, di 35 e 50 anni Anthony Ragona di Cesano Maderno e Roberto Nardello di Varese sono evasi nel pomeriggio di ieri dal carcere dei Miogni.
L’evasione sarebbe avvenuta attorno alle 16 dopo che i due sono riusciti a scavalcare il muro di cinta del carcere.
Entrambi erano ospiti della casa circondariale da poco meno di un anno perché autori di reati contro il patrimonio: avevano messo a segno furti e rapine nella zona di Arcisate.
Secondo una prima ricostruzione i due stavano lavorando nella ciclofficina del carcere, un laboratorio per la riparazione delle biciclette che si trova in un ex magazzino, vicino alla sala colloqui.
Grazie ad una rete metallica sul muro interno avrebbero scavalcato la recinzione facendo un salto di circa 4 metri e quindi avrebbero scavalcato il muro di cinta vero e proprio che è molto più alto.
Anche in questo caso, come avvenne nel 2013 per l’evasione di tre rumeni, poi arrestati in pochi giorni, i due hanno utilizzato una corda fatta con le lenzuola.
I due evasi sarebbero usciti dai Miogni dalla parte posteriore, sbucando poi in via Sempione.
In corso un’imponente caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine, con controlli anche sui treni e ai valichi di confine.
“Servono con urgenza interventi per riorganizzare il sistema penitenziario e per rafforzare l’organico degli agenti di polizia penitenziaria” ha detto il segretario provinciale di Uilpa Pol.Pen.di Varese Pierpaolo Giacovazzo.
Attualmente in carcere a Varese ci sono 80 detenuti, e 60 agenti di polizia, che dovrebbero essere invece 80.