Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, e il responsabile della campagna vaccinale lombarda Guido Bertolaso hanno inaugurato oggi il nuovo hub di Gallarate.
“Un centro che potrebbe arrivare a 10mila somministrazioni al giorno accostato a una capacità di tamponi in drive through di 1500 al giorno”, ha detto Figliuolo. Il centro di Gallarate è stato concepito verso l’8 di dicembre: da quel momento “il Ministro della Difesa Guerini ha messo a disposizione questo ex deposito dell’aeronautica militare, il genio militare ha fatto i lavori, le risorse le ha messe la Regione, l’agenzia del demanio ci ha dato la possibilità di fornire in comodato d’uso gratuito queste infrastrutture, ci hanno lavorato la Protezione civile, la Croce rossa, l’associazionismo, i nostri medici e infermieri instancabili”. Il centro ha 60 linee vaccinali ed è il primo hub misto in Lombardia (per bambini e adulti).
La Regione in futuro punta a trasformarlo in un grande centro di emergenza urgenza Covid, prendendo di fatto il posto dell’ospedale in Fiera.
Sul fronte contagi: “Ci sono buone notizie, siamo arrivati al plateau della curva per quanto riguarda Omicron e quindi si sta andando in discesa. Speriamo che questo sia il trend consolidato. Negli ultimi due giorni, anche in Lombardia, il numero di ingressi in ospedale è inferiore al numero dei dimessi e questo fa ben sperare”.
Rispondendo alla nostra domanda sulla recente dichiarazione dell’Oms che Omicron possa rappresentare la fase finale della pandemia in Europa il commissario ha detto che se lo augura «se il plateau venisse confermato e la curva anziché salire continuasse a scendere»: «Normalmente quando le curve salgono rapidamente scendono anche altrettanto rapidamente: si dovesse andare verso una fase endemica saremmo tutti contenti. Ma ora dobbiamo spingere sulle vaccinazioni dei bambini e sui booster: questo ci darà una grande garanzia. La terza dose di massa, quando raggiungerà numeri critici buoni, andrà verso la direzione auspicata».
Il vaccino Novavax arriverà «probabilmente» a febbraio in Lombardia e a quel punto sarà inserito fra i vaccini che vengono utilizzati per la somministrazione, ma come già succede per Pfizer e Moderna non si potrà scegliere.
In pratica, anche con il nuovo vaccino «funzionerà come ora: si fa il vaccino che è disponibile. Quando ci daranno il vaccino, sarà inserito fra quelli utilizzati»: non si potrà chiederne uno rispetto a un altro.