Sono due le denunce per maltrattamenti presentate contro Paitoni dalla moglie che si era trasferita a casa dei genitori a Gazzada Schianno (Varese). Gli stessi genitori lo avevano segnalato, tanto che in Procura a Varese sarebbe stato attivato il “codice rosso”. All’uomo, ai domiciliari per aver accoltellato un collega di lavoro il 26 novembre scorso e accusato di tentato omicidio, era stato pero’ concesso di vedere suo figlio. A decretarlo e’ stato il Gip di Varese che ha convalidato la misura cautelare dei domiciliari, come richiesto dal pm. “L’ordinanza per i domiciliari- ha spiegato il presidente del Tribunale di Varese Cesare Tacconi – e’ stata firmata il 29 novembre, avvallando la misura richiesta dal magistrato che l’ha motivata con il pericolo di inquinamento probatorio, non con la pericolosita’ sociale, e il giudice non puo’ aggravare la richiesta del pm”. Successivamente, ha proseguito il presidente del Tribunale, “l’avvocato difensore dell’indagato ha chiesto che gli fosse concesso di vedere il figlio e la moglie, dato che secondo ordinanza non avrebbe potuto avere contatti se non con i familiari conviventi, quindi il padre”. Il 6 dicembre “il Gip ha autorizzato l’uomo a vedere il figlio”. Relativamente alle denunce della donna e il codice rosso, Tacconi ha precisato “non vi sia in Tribunale alcuna pendenza a carico dell’uomo, quindi se le denunce ci sono sono ancora in Procura”. Poi ha concluso: “ho svolto tutti gli accertamenti del caso, tra i due non vi era alcuna separazione formale in corso, se mi sara’ richiesto formalmente presentero’ una relazione”. (ANSA).