In un momento in cui la ripresa sembra avviata, le imprese varesine temono di dover fare i conti con i rincari e le strozzature nell’offerta delle materie prime. L’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio in relazione all’indagine congiunturale relativa al III trimestre 2021, condotta da Unioncamere Lombardia su un campione di 300 imprese varesine, evidenzia ancora buoni segnali di recupero sul versante produttivo. Nel periodo luglio-settembre, la manifattura industriale è infatti cresciuta dell’11,2% e quella artigiana del 10,2% rispetto allo stesso trimestre 2020. Inoltre, la quota di fatturato con l’estero dell’industria si è attestata su un buon 43% mentre il tasso di utilizzo degli impianti è stato del 63%. Quanto all’artigianato, i ricavi realizzati attraverso le vendite all’estero sono stati pari al 12% del totale e il tasso di utilizzo degli impianti è stato del 73%.
«Dati ancor più significativi – spiega il presidente di Camera di Commercio, Fabio Lunghi – alla luce della considerazione che già il trimestre estivo dello scorso anno aveva evidenziato segnali confortanti: si partiva quindi da un termine di confronto più realistico rispetto a quello che, nei mesi precedenti, era stato soprattutto il frutto dell’effetto rimbalzo. Questo ci conferma che la ripresa è ormai avviata. Restano, anzi aumentano, i timori collegati alla situazione sui mercati di approvvigionamento con l’incremento dei prezzi di materie prime ed energia. A queste preoccupazioni si aggiungono quelle generate dalla crescita del costo dei trasporti: il forte aumento della domanda sta infatti generando disequilibri che non dovrebbero essere fatti pagare ai nostri imprenditori. In tal senso, è fortemente auspicabile un intervento del Governo a supporto del mondo produttivo, sia sul fronte dei trasporti, sia su quello del costo dell’energia».
Un approfondimento durante l’indagine di Unioncamere Lombardia è stato dedicato all’economia green, con riferimento soprattutto alla sostenibilità e alla transizione ecologica, riprendendo alcuni tra i concetti chiave del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Scopriamo così che il 43,8% delle imprese industriali varesine interpellate ha messo a punto o sta realizzando interventi per la gestione efficiente e sostenibile dell’energia e dei trasporti o per migliorare lo smaltimento dei rifiuti e ridurre le emissioni. Un dato che è leggermente superiore alla media lombarda, che si ferma al 43%. In questo ambito, i due principali interventi effettuati dalle imprese varesine sono stati l’installazione di macchinari, impianti e apparecchi che riducono il consumo energetico (53,3% dei casi) e l’installazione di mezzi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (40,3%). Lo stesso comportamento virtuoso si manifesta anche nel mondo dell’artigianato, dove le nostre imprese che hanno investito nel green sono state il 23,3%: qui è più ampio il vantaggio rispetto al dato regionale (20,7%).
Intanto, ritornando all’analisi congiunturale, i mesi estivi segnalano una ripresa delle assunzioni: in particolare, solo a settembre sono state oltre 17mila, quasi un migliaio in più rispetto allo stesso mese del 2019. Il ricorso alla cassa integrazione – qui il dato è relativo ai primi nove mesi dell’anno – ha evidenziato, poi, una diminuzione del 25,6% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Quanto, invece, alle aspettative degli imprenditori per l’ultimo periodo dell’anno, gli industriali si attendono stabilità produttiva nel 54,7% dei casi e miglioramento nel 31,3%. Simili i livelli di fiducia espressi dagli artigiani: la stabilità è attesa dal 52,9% degli intervistati e la crescita dal 31,4% di coloro che hanno risposto all’indagine.