Dai risultati dell’ultima indagine congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, relativa al terzo trimestre 2021, si evidenzia un lieve calo del tono congiunturale, che si accompagna però ad una buona tenuta degli ordini (sia complessivi che esteri) e delle aspettative di produzione per il prossimo trimestre. Il calo registrato è in parte fisiologico, legato al trimestre estivo che per sua natura appare meno dinamico, ma risente anche della continuazione della tendenza rialzista dei prezzi delle principali materie prime (evidenziata dal 91,1% delle imprese intervistate per il periodo luglio-settembre), dei problemi di approvvigionamento delle stesse (segnalati dal 72,3%), da criticità relative ai noli marittimi (come fatto notare dal 56,1%) e dal rialzo consistente dei prezzi delle materie prime energetiche (come evidenziato dai dati del Consorzio EnergiVa). A ciò si aggiunge la scarsità dei componenti elettronici, essenziali per filiere nevralgiche del territorio come la meccanica strumentale, la componentistica per l’automotive e gli elettrodomestici.
PRODUZIONE
Sotto il profilo della produzione, nel terzo trimestre 2021, solo il 21,2% delle imprese intervistate ha dichiarato un aumento della produzione (contro il 43,7% registrato nel secondo trimestre), mentre il 51,9% si è assestato sui livelli produttivi dello scorso trimestre e il 26,9% ha registrato un calo. Il saldo complessivo delle risposte (calcolato come differenza tra le segnalazioni di aumento e di riduzione nei livelli produttivi) risulta dunque leggermente negativo, pari a -5,6 punti percentuali. Tuttavia, il dato di rallentamento va controbilanciato dall’evidenza di una complessiva tenuta produttiva, come testimoniato dalla stabilità dei livelli produttivi della maggioranza assoluta delle imprese intervistate e dal grado di utilizzo degli impianti, che si attesta sul 78,8%. Le aziende prevedono poi un quadro in miglioramento per il prossimo trimestre (saldo nelle risposte pari a +25,8), ma sempre con una prevalenza della stabilità dei livelli produttivi (61,4% delle risposte).
I dati grezzi di consumo elettrico industriale rilevati dal consorzio dell’Unione Industriali, EnergiVa, su un campione di aziende[1] della provincia di Varese, seppur non direttamente confrontabili con il quadro congiunturale, ne possono costituire una proxy. Confrontando il terzo trimestre 2021 con lo stesso periodo del 2020, si è registrata una variazione tendenziale cumulata del +7,0%, che non colma il -8,8% registrato nel 2020 sul 2019.
ORDINI
La dinamica del portafoglio ordini mantiene un saldo nelle risposte ancora positivo (+25,6 punti percentuali), sebbene con una differenziazione tra i settori. Con riferimento agli ordinativi complessivi, il 38,1% delle imprese intervistate ha segnalato una crescita, il 49,5% di essere in linea con il trimestre precedente, mentre il 12,4% una riduzione. Sul fronte degli ordinativi provenienti dall’estero, si riscontra una dinamica ancora più espansiva: infatti il 49,1% delle imprese intervistate segnala un aumento degli ordini esteri, il 30,2% ha dichiarato livelli stabili ed il restante 20,7% un calo.
MERCATO DEL LAVORO
Nel terzo trimestre 2021, in base ai dati INPS, nell’industria varesina sono state autorizzate complessivamente (ordinaria, straordinaria e deroga) 5.597.556 ore di Cassa Integrazione Guadagni: un livello inferiore del 31% rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre del 2020, ma ben superiore ai livelli di ore autorizzate nello stesso periodo del 2019. Guardando al periodo gennaio-settembre 2021, complessivamente sono state autorizzate 28.002.896 ore di cassa integrazione guadagni nell’industria varesina: nello stesso periodo dello scorso anno ammontavano a 39.177.193 (si registra quindi una diminuzione del -28,5%), ma nel 2019 erano 4.388.868.
PRINCIPALI SETTORI
METALMECCANICO
Sotto il profilo produttivo il settore metalmeccanico presenta un saldo negativo delle risposte (-2,8 punti percentuali), con il 13,3% delle imprese che segnalano una discesa dei livelli produttivi rispetto al 10,6% che registrano un aumento. Tuttavia, com’è evidente, ben il 76,1% delle aziende intervistate comunica una stabilità dei livelli produttivi, il che paventa più un quadro di rallentamento della ripresa che di vero e proprio calo diffuso della produzione. Anche negli ordinativi la maggior parte delle imprese segnala un quadro di stabilità (73,1%), ma con una prevalenza di risposte positive (22,3%) su quelle negative (4,6%), che portano in questo caso il saldo in positivo (+17,7). Per il prossimo trimestre, si prevede un profilo analogamente stabile della produzione (84,5% delle imprese intervistate), ma con un ritorno del saldo delle risposte in terreno positivo, pari a +8,6 punti percentuali.
Nel terzo trimestre 2021 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore metalmeccanico sono state autorizzate complessivamente (CIGO, CIGS, Deroga) 1.169.100 ore di cassa integrazione guadagni: un dato nettamente inferiore alle 3.360.326 ore autorizzate nello scorso anno (-65,2%), ma che rimane superiore al 2019 (in cui venivano autorizzate 460.528 ore di cassa integrazione guadagni).
MODA Il comparto moda, che aveva registrato un rallentamento nell’ultimo trimestre 2020, una ripresa nel primo trimestre 2021 e un consolidamento di quest’ultima nel secondo trimestre 2021, continua il suo percorso di crescita, con un saldo positivo pari a +24,9 punti percentuali, seppur con situazioni individuali diversificate per tenuta produttiva e velocità di ripresa. I trend di questo trimestre si sono presentati dunque positivi nonostante le precedenti previsioni negative, con previsioni positive anche per il prossimo trimestre: il saldo delle risposte è pari a +25,5 punti percentuali. Il comparto moda è l’unico a mostrare dati così positivi: ad aver contribuito probabilmente l’allontanamento dei timori legati ad eventuali nuove restrizioni, che avrebbero potuto minare il settore retail e il commercio estero, grazie al successo della campagna vaccinale. L’orientamento degli ordini complessivi rispetto al trimestre precedente è riflesso di questo fenomeno, con un saldo nettamente positivo, pari a +52,6 punti percentuali.
Nel terzo trimestre 2021 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore moda sono state autorizzate complessivamente (CIGO, CIGS, Deroga) 1.322.508 ore di cassa integrazione guadagni: un dato leggermente inferiore alle 1.649.484 ore autorizzate nello scorso anno (-19,8%), ma ancora nettamente al di sopra ai livelli del 2019 (in cui venivano autorizzate 132.817 ore di cassa integrazione guadagni).
CHIMICO-FARMACEUTICO Il settore chimico-farmaceutico risulta il comparto più fragile, con un saldo delle risposte che entra in territorio nettamente negativo dopo mesi di crescita: -59,0 punti percentuali, con ben il 76,6% delle imprese che segnala un calo dei livelli produttivi. Tuttavia, sono in crescita gli ordinativi per l’84,0% delle imprese intervistate (con un saldo delle risposte pari a +75,3 punti percentuali) e le previsioni sui livelli di produzione per il prossimo trimestre, dati in aumento sempre dall’84,0% delle imprese intervistate.
GOMMA-PLASTICA Nel terzo trimestre del 2021 frena il trend di progressivo recupero della produzione all’interno del comparto gomma-plastica, con un calo della produzione segnalato dal 53,1% delle imprese intervistate (e saldo delle risposte rispettivo pari a -8,5 punti percentuali). Dinamica simile per gli ordinativi (-6,3 punti percentuali), ma con ottimismo verso il prossimo trimestre: le previsioni della produzione per la fine dell’anno tornano in terreno positivo, come segnalato dal 59,2% delle imprese intervistate.
Nel terzo trimestre 2021 a livello provinciale l’INPS rileva che nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica sono state autorizzate complessivamente (CIGO, CIGS, Deroga) 203.548 ore di cassa integrazione guadagni: un dato decisamente inferiore rispetto alle 1.208.625 ore autorizzate nello scorso anno (-83,2%), ma ancora nettamente al di sopra dei livelli del 2019 (in cui venivano autorizzate 37.396 ore di cassa integrazione guadagni).
[1] 202 imprese (35% metalmeccaniche, 25% tessile-abbigliamento-pelletteria, 17% gomma-plastica, 8% chimiche-farmaceutiche) per un totale di 310 punti prelievo in provincia di Varese. Elaborazioni su dati Gwh consumati, grezzi.