Il Direttore generale ha voluto sottolineare come la sinergia con l’Università stia permettendo di consolidare il ruolo di ASST Sette Laghi ai vertici del Sistema SocioSanitario Lombardo e quindi nazionale.
Il Prof. Tagliabue ha quindi introdotto il tema del ruolo centrale delle Scuole di Specializzazione per la costruzione di questo futuro ambizioso. “Per attirare i giovani devi proporre loro docenti di massimo livello. I risultati che abbiamo ottenuto confermano che stiamo scegliendo bene”.
Il Prof. Carcano ha quindi proseguito sintetizzando il percorso sfidante e complesso per l’accreditamento delle 35 Scuole di specializzazione dell’Università dell’Insubria, che può ora essere annoverata tra gli atenei di medie dimensioni in Italia, in un percorso di crescita fondato sui tre pilastri della docenza, della ricerca e dell’attività assistenziale.
Ad introdurre i tre nuovi Primari universitari, il Direttore Sanitario, Lorenzo Maffioli: Federico Deho, Direttore dell’Urologia varesina da un paio di anni ha citato due traguardi già raggiunti.
“Sul fronte dell’Università, l’attivazione della Scuola di Specializzazione di Urologia in convenzione con l’Università Vita e Salute del San Raffaele, grazie alla quale, dall’inizio di novembre potrò accogliere il primo specializzando.
Sul fronte dell’Ospedale, invece, ringrazio la Direzione per averci messo a disposizione un data manager e uno study coordinator, grazie al quale potremo intensificare la nostra attività di ricerca. In questi ultimi 18 mesi, nonostante il covid, abbiamo pubblicato 36 paper e ottenuto 21 citazioni. Non male”.
Francesco Grossi ha evidenziato con forza il ruolo della ricerca in particolare nell’ambito dell’Oncologia: “Grazie alla ricerca in Oncologia curiamo sempre di più e sempre meglio. Ma dobbiamo continuare per riuscire a guarire sempre di più! In questa direzione, fondamentali sono i trial clinici, la ricerca traslazionale, il ruolo del Cancer Center…”.
Sinergia è la parola chiave anche dell’intervento di Nicola Zerbinati: “La Dermatologia moderna non può prescindere dall’integrazione completa tra l’attività clinica e la ricerca. Io mi sento il trait d’union tra la grande tradizione della dermatologia ospedaliera varesina e l’università. Per quanto riguarda il mio programma, voglio partire dal territorio, dall’attività di tutte le sedi ospedaliere per impostare quella a livello centrale”.