Questa mattina il Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, Emanuele Monti, ha visitato il complesso residenziale per anziani Villa Molina e la comunità ad alta protezione terapeutica contro il disagio psichico Villa Bernocchi a Varese.
“Il mio impegno per il settore socio-sanitario-assistenziale è massimo da sempre. L’anno scorso, in un momento particolarmente delicato per le strutture lombarde, sono stato relatore di un progetto di legge che ha stanziato 250 milioni di euro per sostenere economicamente gli enti gestori che stavano facendo i conti con la pandemia. Vedere che in strutture altamente professionali come Villa Molina e Villa Bernocchi si torni alla normalità dimostra il buongoverno di Regione Lombardia”.
Così Emanuele Monti, Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone, a margine della visita alle strutture Villa Molina e Villa Bernocchi di Varese.
“La realtà lombarda del settore dell’assistenza sociosanitaria – continua Emanuele Monti – è un unicum a livello nazionale, con una forte presenza di attori no-profit. In Lombardia si contano 704 strutture attive con circa 65.000 posti letto, dove operano quotidianamente 60.000 dipendenti. 500 di esse (il 71%) sono strutture no-profit”.
“È sulla base di questi numeri che Regione Lombardia si è attivata per ristorare gli enti gestori durante la pandemia – spiega -. Le accresciute esigenze organizzative e gestionali per il contenimento del Covid-19 (quali, ad esempio, sanificazione dei locali, i tamponi, l’utilizzo di personale aggiuntivo reclutato anche via temporanea, le forniture di dpi) hanno comportato un notevole innalzamento dei costi. Proprio grazie al mio intervento, abbiamo esteso la platea dei beneficiari al campo delle dipendenze, dei disabili, delle cure intermedie e del disagio psichico. Non volevamo che le difficoltà degli erogatori si ripercuotessero sulla qualità dei servizi offerti e quindi sugli ospiti”.
“Grazie ad un’efficace campagna di immunizzazione per degenti e operatori di Rsa e strutture sociosanitarie siamo stati la prima regione a riaprire le porte alle visite dei parenti. A marzo dell’anno scorso avevamo già somministrato al 100% degli ospiti almeno la prima dose ed ora abbiamo già avviato la somministrazione della terza dose” aggiunge.
“Con la creazione del Distretto sanitario di Varese, che avrà competenza esclusiva entro i confini cittadini, sarà possibile migliorare l’accesso alla vastissima rete d’offerta da parte dei cittadini e guidarli nella scelta dell’unità d’offerta più adeguata al proprio quadro clinico. L’amministrazione comunale non potrà sottrarsi dal ruolo di attore protagonista nella tutela della salute dei propri cittadini”.