Al termine “naturale” di questo mandato, ho deciso di fare un pagellone ironico sui componenti in
questi 5 anni della Giunta guidata dal sindaco Galimberti, con la speranza che anche loro possano
farsi una risata e riflettere, però, su alcuni errori commessi.
Galimberti (Sindaco): VOTO 8,5
Sindaco, assessore alla cultura, e pure la delega alla sicurezza, ma almeno in Giunta lascia ancora
possibilità di parola agli altri. L’unica cosa superiore alle sue deleghe sono le liste in appoggio alla
sua ricandidatura, che spuntano come funghi in ogni direzione (anche in senso politico…).
Pur non essendo un Millennial, è protagonista assoluto sui social, fatto in realtà prevedibile dato
che in questi anni ha speso più soldi nella comunicazione che nel decoro urbano. Permetta, però, gli
si suggerisca lo slogan per le elezioni del 2021: nel blu dipinto di blu. DOMENICO MODUGNO
Buzzetti (Bilancio): VOTO 6,5
Ha un assessorato idealmente tecnico e si rifugia spesso dietro a meccanismi contabili sconosciuti
ai più per evitare domande di natura politica. Preferisce di gran lunga spiegare come verranno spesi
i soldi piuttosto che da dove vengono recuperati: il caso più eclatante è del marzo 2017, quando
riuscì a nascondere a tutti le cifre del piano della sosta, da vera illusionista. MAGO HOUDINI
Civati (Lavori pubblici, viabilità, mobilità): VOTO 8,5
Uno degli Assessori più criticati dai cittadini, e non capiamo proprio il perché. Parcheggi a
pagamento in ogni angolo, due anni per sistemare la frana al Sacro Monte, cinque per completare
un parcheggio multipiano (manco fosse l’Empire State Building) e, da ultimo, la perla più pregiata:
la pista ciclabile di via XXV aprile, che gli è valsa la chiamata dall’organizzazione del Tour de France.
GINO BARTALI
De Simone (Ambiente e sport): VOTO 7
È protagonista del bando per le strutture sportive, del quale l’unica cosa certa è che non verranno
date a chi non si riconosce nella Costituzione: problemi risolti, peccato che intanto non abbiamo una pista del ghiaccio e lo stadio sia diventato un fienile! Si trova decisamente più a suo agio sui temi ambientali, sebbene sia forse l’Assessore che ha tagliato più alberi a Varese negli ultimi decenni. GRETA THUNBERG
Dimaggio (Servizi educativi): VOTO 7,5
Se l’ISEE fosse una squadra, lei ne sarebbe la prima tifosa! Ha modificato tutti gli orari e le tariffe dei
servizi educativi con un lievissimo scompiglio per le famiglie varesine (e i loro portafogli…). Del suo
mandato rimarrà sempre un dubbio: non è che, per ogni istituto o sezione chiusa, abbia preso un
bonus? La sua scelta di togliere alle scuole paritarie per dare alle comunali ci ricorda qualcuno…
ROBIN HOOD
Lovato (Turismo, grandi eventi): N.G.
Appena arrivato, è esplosa la pandemia dovuta al coronavirus, che ha reso impossibile occuparsi di
turismo e grandi eventi. Ma, al contempo, ha fatto anche esplodere le critiche per l’ingresso in
Giunta di Italia Viva (e dell’ex Lega civica). E qui, il colpo di genio per “fugare” ogni polemica:
annuncia di non aver nemmeno votato Galimberti alle elezioni del 2016. ANGELINO ALFANO
Molinari (Servizi sociali): VOTO 6
Difficile dare una valutazione del suo operato: in questi anni abbiamo visto più articoli sui vari
quotidiani locali che delibere in Consiglio comunale con la sua firma. Ora si è preso una pausa per
dedicarsi alla ricerca di nuove liste in sostegno di Galimberti, dieci non bastano. BEPPE SEVERGNINI
Perusin (Commercio e semplificazione): VOTO 6,5
Avrebbe dovuto rivoluzionare la burocrazia locale, portando semplificazioni ad imprese e cittadini.
L’unica rivoluzione invece è un sondaggio sui social, sul modello della piattaforma ideata dal
Movimento 5 Stelle (non a caso nuovo alleato), per decidere dove spostare il mercato di piazzale
Kennedy. Unica goccia di partecipazione in un mare di autoreferenzialità. DAVIDE CASALEGGIO
Strazzi (Politiche giovanili, partecipazione): VOTO 7
Dopo che si sono perse le tracce di “Varese capitale dei giovani” (ma quali?!), nel 2017 ha proposto
il bando per le start-up. Negli anni successivi si sperava che riproponesse una delle poche cose
positive di questa amministrazione, e invece… al posto del bando si concentra sui Consigli di
Quartiere, qualcosa che forse farebbe rabbrividire anche il più convinto sostenitore della
democrazia diretta. JEAN-JACQUES ROUSSEAU
Zanzi (Polizia Locale): VOTO 8,5
Negli anni si è “occupato” di verde pubblico, cultura, turismo, lavori pubblici, viabilità, sport e (ogni
tanto) Polizia Locale, peraltro l’unica sua vera delega. Rapporti sereni con tutti i suoi alleati: dal
Presidente del Consiglio comunale Malerba al suo (ex) collega di Giunta Cecchi, per concludere con
il consigliere Crugnola, tant’è che alla fine Varese 2.0 è diventata 1.0. GIANFRANCO FINI