Una enorme evasione sui contribuiti dei lavoratori, attraverso cooperative e consorzi “che fungono da meri “serbatoi” di manodopera”, società che nascono e muoiono in modo da impedire di individuare i reali gestori della fornitura di lavoratori e di trovare i capitali evasi.
Secondo la Guardia di finanza di Milano la multinazionale tedesca della logistica Dhl è riuscita a massimizzare i guadagni e a non pagare le tasse, delle ritenute da lavoro dipendente e dei contributi previdenziali ed assicurativi, quantificate in venti milioni di euro.
Nel procedimento dei pm Giovanna Cavalleri e Paolo Storari, risultano ora indagato l’attuale e il precedente presidente del CdA.
La società esternalizzava la manodopera e tutti gli oneri previdenziali grazie a fittizi contatti d’appalto per prestazioni di servizi.
Ricostruendo la filiera della manodopera, si sarebbe dimostrato che i rapporti di lavoro con la società committente venivano “schermati” da un consorzio che si avvaleva a sua volta di 23 società cooperative – che si avvicendavano nel tempo trasferendo la manodopera dall’una all’altra – omettendo sistematicamente il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale”.
Eseguito un sequestro preventivo per un controvalore di oltre 20 milioni di Euro.