Tra le vittime della funiva caduta oggi a Stresa anche una coppia di Varese e un’intera famiglia di Vedano Olona.
Si tratta di Malnati Silvia, nata a Varese il 7 luglio del 1994, e Merlo Alessandro, nato a Varese il 13 aprile del 1992, entrambi residenti a San Fermo.
La tragedia ha colpoto anche Vedano Olona. Sono infatti stati recuperati i corpi di Zorloni Vittorio nato a Seregno, Milano, l’8 settembre del 1966, ma residente a Vedano Olona, della compagna Elisabetta Personini di 38 anni di Como e il loro figlioletto di 6 anni Mattia.
Non ce l’ha fatto anche il bimbo di 9 anni che era stato portato in ospedale con l’elisoccorso dopo essere stato rianimato sul posto.
E’ grave ma ancora vivo invece l’altro bambino di circa 5 anni, che in serata è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per rifdurre alcune fratture rposrtate alle gambe e al bacino.
Le altre vittime della tragedia sono Biran Amit, nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia Peleg Tal, nata in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia
Biran Tom, nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia
Cohen Konisky Barbara, nata in Israele l’ 11 febbraio del 1950
Cohen Itshak, nato in Israele il 17 novembre 1939
Shahaisavandi Mohammadreza, nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante (Cosenza)
Cosentino Serena, nata a Belvedere Marittimo (Cosenza) il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante (Cosenza)
Gasparro Angelo Vito, nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)
Pistolato Roberta, nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)
Secondo le prime ricostruzioni una delle cabine è precipitata poco dopo le 12.30 in prossimità di un pilone, a circa 100 metri dalla stazione di arrivo in prossimità della vetta del Mottarone: l’incidente sarebbe stato provocato dal cedimento di un cavo.
La cabina sarebbe andata “indietro” fino a sbattere contro i piòlone e poi è caduta a terra, facendo un volo di circa 50 metri. A quel punto per la ripidità del terreno è rotolata verso valle finendo la corsa contro gli alberi.
Su ordine della procura di Verbania l’impianto è stato subito messo sotto sequestro dai carabinieri. «Per ora procediamo per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, dobbiamo verificare anche la fattispecie dei reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell’impianto» ha detto il procuratore di Verbania Olimpia Bossi.