Mitigazione e contenimento dei contagi, individuazione dei punti vaccinali, campagna massima da concludere entro sei mesi fatta salva la disponibilità dei vaccini, un Tavolo tecnico con Ministero Saluto, Aifa, Istituto Superiore della Sanità, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e quattro Regioni, compresa la Lombardia per imprimere più rapidità alle decisioni senza agire in base a compartimenti stagni.
E ancora: possibilità di coinvolgere gli specializzandi per la somministrazione dei vaccini il sabato e la domenica, dietro compenso, e la possibilità di trovare altri vaccini all’estero o di favorirne la produzione in Italia, su licenza o incentivare la ricerca in Italia in modo da non essere più dipendenti da forniture estere.
Queste le linee dell’aggiornamento del Piano vaccinale illustrate dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana insieme alla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, all’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni e al responsabile della campagna vaccinale della Lombardia Guido Bertolaso.
Era presente anche Giovanni Pavesi, direttore generale dell’assessorato al Welfare.