“Il commercio nella zona di confine tra Luino e Ponte Tresa è in profonda crisi. Fontana e Guidesi destinino ristori specifici ”.
A chiederlo è il consigliere regionale del Pd, Samuele Astuti, che raccoglie il grido d’allarme della Ascom Confcommercio di Luino che denuncia, anche dopo il passaggio in zona gialla, una profonda crisi delle attività commerciali nella zona di confine, causata dalla mancanza dei clienti svizzeri.
“Nella distribuzione dei ristori è necessario tener conto della specificità dei singoli territori.”, dice Astuti. “Molte attività commerciali- sottolinea Astuti- in queste condizioni rischiano di chiudere.”
A breve giro di posta la risposta di Emanuele Monti della Lega: “Il Pd è un disco rotto nell’accusare la Lombardia. Dal Governo il nulla per le nostre attività” dice. “Fatico a decifrare se il collega del Partito Democratico, Samuele Astuti, sia smemorato o in malafede. Che il commercio nelle zone di confine tra Luino e Ponte Tresa stia pagando a caro prezzo l’effetto del Coronavirus e delle relative restrizioni è evidente a tutti e non c’è bisogno dell’appello del Partito Democratico per evidenziarlo. Ricordo ad Astuti che il suo partito è stato al Governo e lo è tuttora per gli affari correnti, quindi quando parla di ristori alle attività produttive e commerciali è bene che si rivolga ai suoi compagni romani. Regione Lombardia, grazie al lavoro del Presidente Fontana e dell’Assessore Guidesi, che si è insediato da poche settimane, ha predisposto un’azione ristorativa seria ed efficace a beneficio di tutte quelle attività penalizzate dalle restrizioni causate dal Covid-19”.