Dura presa di posizione del presidente Davide Galli a poche ore dal nuovo Dpcm: «Lasciate lavorare in sicurezza chi garantisce la solidità del Paese». «Gli assembramenti? Non sono gli imprenditori a dover controllare. Non scarichiamo responsabilità sulle aziende»
«Senza lavoro non c’è benessere, non c’è futuro: lasciate lavorare in sicurezza chi fino a oggi ha garantito la solidità del Paese in un momento difficilissimo. Non costringete gli imprenditori ad aggrapparsi a ristori che rischiano di essere insufficienti o a incentivi, bonus e altre prebende talora difficili da intercettare. Non gettate gocce che rischiano di rivelarsi inutili nel mare di un sistema economico che chiede solo di fare, nel rispetto di norme certe e chiare».
A poche ore dal nuovo Dpcm (Decreto del presidente del consiglio dei ministri) che decreterà il futuro di molte imprese anche della provincia di Varese, il presidente Davide Galli sceglie di stare dalla parte del lavoro. Come e più di sempre: «Le nostre imprese, ce lo hanno confermato gli stessi medici, sono una barriera contro la diffusione del virus, non certo pericolosi focolai» attacca Galli, preoccupato che il giro di vite lasci ancora una volta con la saracinesca abbassata attività che tutto hanno fatto fuorché mettere a rischio il Paese: «Si pensi alle attività e servizi alla persona, per esempio, e al grande lavoro fatto per mettere in sicurezza il lavoro per proteggere sé stesse e le proprie clienti». «Ma anche alle attività del food, che non possono portare sulle proprie spalle le conseguenze di assembramenti dei quali non sono responsabili».
No, stavolta, è la riflessione di Galli, bisogna giocare una partita mettendo tutte le carte in tavola, a cominciare da quei controlli che certo non possono finire in capo agli imprenditori, già impegnati a garantire sicurezza e ordine alle proprie attività.
«Non possiamo fermare chi porta benessere, non possiamo rischiare di lasciare sul terreno del 2021 un patrimonio di aziende che difficilmente potremo veder rinascere e, al contempo, non possiamo deprimere ulteriormente il già basso livello dei consumi. Occorre che la politica, in questi giorni più impegnata a discutere di sé stessa che dei bisogni del Paese, si impegni a produrre politiche di contenimento del Covid costruite sulla fiducia nei confronti di aziende e imprenditori che hanno ottemperato sin dal primo giorno a tutte le normative di contrasto al Covid» rimarca Galli.
«Servono norme chiare, stabili e di buonsenso: non possiamo lasciare aperte le attività e poi impedire ai cittadini di raggiungerli. Non possiamo dare con una mano e togliere con l’altra, altrimenti l’apertura rischia di essere peggiore della chiusura, con i costi vivi da sopportare e nessun cliente con il quale saldarli».
Galli chiede, dunque, controlli seri e nei confronti di coloro che, davvero, trasgrediscono le norme con comportamenti poco responsabili: «Noi siamo qui a dire che le ore sono contate, non abbiamo molto tempo per salvare le nostre imprese. Diamo loro fiducia, fidiamoci di chi ha già dimostrato di poter meritare questa fiducia e facciamolo in modo equilibrato e ragionevole».