Roberto Bianchi, presidente Pro Loco Varese due giorni fa aveva scritto al sindaco di Varese dicendo che non poteva chiedere altri sacrifici ai commercianti, riferendosi alla richiesta del primo cittadino di rinunciare agli eventi.
Dietro una attività, dietro un evento, c’è un indotto molto spesso sottovalutato.
“Gli eventi che organizziamo non sono Hobby, ma un lavoro che parte da lontano con un progetto, una idea creativa, un lavoro per tutta la filiera che non va confusa con il divertimento che procura”.
Il vero impegno dell’Amministrazione dovrebbe essere rendere sostenibili le attività fornendo aiuto reale, sostanziale, a supporto delle iniziative rinunciando ad un po’ del suo a favore del pubblico e dell’indotto, a favore di una città vivace che NON si ferma ma si adegua.
Questo grido di dolore del settore degli organizzatori di eventi, è stato raccolto dala Lega e da Cristiano Angioy Viglio
“Comprendiamo ovviamente l’esigenza di tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini, su questo non si discute, ma il settore degli eventi, del turismo e tutte le attività commerciali non vanno lasciati soli – sottolinea Angioy Viglio – si devono creare le condizioni per permettere loro di operare in sicurezza, nel rispetto di protocolli studiati ad hoc e seppur con restrizioni e limitazioni. L’amministrazione ha il compito e il dovere di adottare tutte le misure volte a garantire la sopravvivenza di queste attività e non meramente girare la faccia. Dobbiamo pensare ad una socialità diversa ma chiudere tutto non può essere la risposta: così condanniamo a morte molte attività e con esse la città intera”.
Massimo sostegno alla manifestazione prevista per giovedì 22 mattina in Piazza del Podestà alle 10.30, conclude infine Viglio.