Nel tardo pomeriggio di ieri personale della Squadra Investigativa del commissariato di polizia di Gallarate, in ottemperanza ad un provvedimento di esecuzione pena emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Varese, ha rintracciato ed arrestato un uomo residente a Gallarate, condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione per il reato di peculato, commesso a Comabbio dal giugno al settembre del 2014.
L’arrestato, infatti, era stato sottoposto ad indagine nel 2014 dalla Digos di Varese, alla quale erano state affidate le indagini a seguito di una denuncia sporta da un titolare di conto corrente postale acceso presso la filiale di Comabbio, dove l’arrestato prestava servizio in qualità di funzionario, relativamente alla “sparizione” di 15.000 euro dal proprio conto.
Il funzionario aveva parlato di un disguido, un errore, prontamente ripianato nell’arco di una settimana. Ma questo non ha impedito al correntista – evidentemente insospettito dalla vicenda – di chiudere il conto e sporgere immediatamente denuncia.
Il lavoro di ricerca degli investigatori ha fornito all’autorità giudiziaria un solido e dettagliato impianto probatorio relativamente al sistema posto in essere dal funzionario: un continuo prelievo di somme dai conti di alcuni correntisti, seguite da ripianamenti ed ulteriori spostamenti a copertura dei correntisti più attenti e avvezzi alle verifiche telematiche dei propri averi, mentre i prelievi in danno dei clienti meno attenti non venivano ovviamente ripianati e finivano nelle tasche del condannato.
Al termine delle indagini gli ammanchi quantificati si aggirerebbero intorno ai 40 mila euro. Al termine degli atti di rito, per il condannato si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Busto Arsizio.