Emanuela Crivellaro, Presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso, durante il lockdown lanciò la campagna di raccolta fondi con lo slogan “Salviamo chi salva” e tra i tanti donatori ci fu anche Andrea Dini che donò 300 camici alla Fondazione.
Un messaggio intercosro tra la presidente della Fondazione Emanuela Crivellaro e l’amministratore delegato della Dama spa Andrea Dini sono al centro ora di un’indagine dei Pm milanesi sul caso camici in Regione, tanto che la Crivellaro è stata convocata in tribunale come persona informata dei fatti.
Si sospetta che i camici non consegnati in Regione, Dini li avrebbe offerti alla Fondazione che avrebbe dovuto fare da intermediaria per la vendita, ottenendo dei pezzi gratuitamente
La famiglia di Andrea Dini è una famiglia generosa e molto riservata nelle donazioni che vengono elargite in un vero spirito di solidarietà. Il Ponte del Sorriso, che rappresento, ha da sempre beneficiato del sostegno sia di Dama spa che dei coniugi Dini, che molto hanno fatto anche per il nostro ospedale materno infantile varesino, non solo economicamente ma anche partecipando alla vita attiva della nostra fondazione.
In questo contesto si inserisce la storica relazione che Il Ponte del Sorriso ha con loro. La loro generosità non è venuta a mancare nemmeno durante il periodo COVID, quando, come altre associazioni, anche noi abbiamo cercato di aiutare i nostri ospedali nel reperimento di DPI.
Per questo motivo ho avuto quindi dei contatti durante il periodo più buio della pandemia. Dama ci aveva donato dei camici, che noi abbiamo consegnato ai nostri ospedali. Di questo la Procura di Milano, nei primissimi giorni delle indagini, ne era venuta a conoscenza, anche perché argomento largamente diffuso sui giornali locali e sui nostri canali di comunicazione. Sono quindi stata convocata quale “persona informata dei fatti” e ai magistrati ho descritto quanto era avvenuto in quei giorni difficili, situazione sulla quale intendo mantenere il più stretto riserbo.”
Emanuela Crivellaro
Il Ponte del Sorriso