Non si è fatta attendere la risposta della Lega Giovani di Varese alle scritte ingiuriose contro il commissario cittadino leghista Cristiano Angioy Viglio. Venerdì 24 luglio, armati di spazzole e diluente, i ragazzi hanno provveduto a rimuovere il murales diffamatorio apparso mercoledì notte in via della conciliazione. Con loro anche lo stesso commissario Angioy e Riccardo Guzzetti, coordinatore provinciale della Lega Giovani.
«E’ vergognoso che ci siano ancora persone che preferiscono insultare imbrattando i muri di un asilo, piuttosto che intavolare un confronto proficuo nelle sedi opportune – ha commentato Alberto Nicora, coordinatore cittadino della Lega Giovani di Varese – ed essere qui oggi a cancellare questa scritta non ci sembra solo un atto di difesa del decoro urbano: vuol dire ritornare ad una politica fondata sulla discussione civile».
I giovani leghisti non si sono però limitati solo ad una “restitutio in integrum” del muro, ma hanno deciso di lanciare una vera e propria sfida all’amministrazione comunale sul terreno della lotta al degrado urbano.
«I cittadini meritano una Varese pulita – spiega il coordinatore Riccardo Guzzetti – e la pulizia non sembra mai essere stata una priorità per chi da cinque anni governa questa città. Se si passa per la zona del tribunale, zona peraltro centralissima, l’odore acre di urina che colpisce il naso è quasi insopportabile. Possibile che questa giunta non abbia mai preso in considerazione un presidio stabile che possa dissuadere gli incivili dall’urinare e dal defecare davanti al Palazzo di Giustizia? Se nelle zone centrali il problema è l’inciviltà – continua Guzzetti – a farla da padrone in periferia è l’incuria: spazzatura disseminata dal vento e mai raccolta, scritte e disegni osceni sui muri, ma anche animali morti in decomposizione a bordo strada. La Lega Giovani ha fatto proprie le segnalazioni dei cittadini e cercherà, come in passato, di supplire a questi macroscopici disservizi. Perché, al di là di qualsiasi ipotetica strumentalizzazione, la situazione a Varese è chiaramente insostenibile».