Anche il cimitero monumentale può andare bene per i bivacchi notturni.
E’ quanto ha scoperto la polizia di Gallarate quando è stata chiamata per una lite tra diverse persona in Viale Milano, presso il cimitero Monumentale,
In effetti la lite era scaturita tra il custode del cimitero e due giovani, un ragazzo ed una ragazza, accusati dal di aver occupato indebitamente un casolare posto all’angolo del cimitero di proprietà comunale, che lui ha il compito di monitorare.
Il custode ha riferito agli operanti che già nel pomeriggio di sabato si era accorto che l’edificio presentava la porta d’ingresso forzata, ed ha quindi deciso di procedere ad un’ispezione interna, che ha permesso di scoprire alcuni improvvisati giacigli, contornati da diverse lattine e bottiglie di alcolici sparse ovunque, accendini, vestiti ed altri effetti personali.
Con l’aiuto di un operaio del Comune il custode ha riparato gli ingressi dello stabile, ma domenica mattina ha notato che erano state le finestre ad essere aperte, e per tale motivo ha deciso di procedere nuovamente ad un controllo. All’atto di entrare nell’edificio un gruppo di sei giovani (una ragazza e cinque ragazzi) è uscito precipitosamente, per darsi alla fuga in direzione del parco pubblico sito di Viale Milano, angolo Via Torino. Successivamente due di questi fuggitivi, tra cui la ragazza, sono tornati sul posto, ove gli Agenti li hanno rintracciati intenti a discutere animatamente col custode.
Gli operanti hanno accertato che effettivamente l’edificio era stato utilizzato come bivacco da
svariate persone. I due giovani sul posto hanno ammesso di aver occupato abusivamente l’edificio in questione unitamente ad altre persone, al momento in corso di identificazione, ed hanno rivendicato la proprietà degli oggetti rinvenuti.
Per questi motivi sono stati accompagnati presso il Commissariato per la loro completa identificazione e sono stati indagati a piede libero per il reato di cui all’ art.633 del codice penale, ovvero invasione di terreni o edifici, ma sono in corso accertamenti per appurare se nel corso dell’occupazione siano stati perpetrati altri reati. Al termine degli atti di rito ai giovani sono stati restituiti i loro effetti personali ritrovati all’interno dello stabile, che è stato debitamente messo in sicurezza al fine di scongiurare ulteriori episodi del genere.