Venerdì scorso nelle sale operatorie dell’Ospedale Del Ponte di Varese, il Dottor Giacomo Riva, Responsabile della SS di Ortopedia pediatrica, afferente alla S.C. di Ortopedia e Traumatologia diretta dal Prof. Fabio D’Angelo, ha ricostruito l’ulna di una bambina con pseudoartrosi congenita utilizzando le tecniche di rigenerazione ossea.
La piccola è arrivata all’Ospedale Del Ponte con un problema al braccio destro: probabilmente a causa di una frattura riportata al momento del parto e mai guarita, la sua ulna non è cresciuta.
Con il passare dei mesi e degli anni, mentre il radio cresceva, l’ulna restava sempre uguale, provocando nel tempo non solo deformità dell’arto, ma anche l’insorgere di dolori e di sempre più marcate difficoltà di movimento.
La pseudoartrosi congenita dell’ulna è una patologia di per sé molto rara fino ad ora trattata con un intervento di recupero che toglie il dolore e stabilizza l’avambraccio ma elimina per sempre buona parte movimenti di polso e gomito”.
“Non volevamo seguire questa strada – spiega Riva – e così, con il dottor Fagetti, chirurgo della mano, abbiamo pianificato una soluzione sino ad ora non descritta: riallineare il radio e ricostruire completamente l’ulna utilizzando tecniche di osteogenesi in distrazione, alle quali spesso facciamo ricorso per la cura di altri ambiti, ma in precedenza mai applicate, secondo letteratura, per un difetto così peculiare”.
Grazie a questa tecnica nei prossimi mesi, al ritmo di un millimetro al giorno, l’ulna si rigenera sino raggiungere la lunghezza del radio.
Tra circa sei mesi la piccola, che ha superato senza complicazioni l’intervento e che oggi è stata dimessa, dovrà sottoporsi ad una seconda operazione per recuperare appieno la funzionalità dell’arto.
Nella foto, il Dott. Riva e il Dott. Ambrosoli