Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Varese ha eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere con il sequestro di beni, per un valore di quasi 800.000 euro, a carico di una donna, accusata di frode informatica, truffa e riciclaggio, ai danni di una società privata presso la quale lavorava.
Dopo i sospetti per ammanchi contabili, gli amministratori della società si sono rivolti alle forze dell’ordine, coordinate dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Milano, Dr. Luigi FURNO.
La donna dopo aver sottratto fraudolentemente al Direttore finanziario le password/token di accesso ai numerosi conti correnti della società, attraverso l’alterazione del software gestionale in uso all’azienda, aveva simulato contabilmente l’esecuzione di pagamenti a fornitori, per circa 800.000 euro nel periodo giugno 2018 / febbraio 2019, sostituendo le coordinate bancarie dei legittimi destinatari dei bonifici con quelle riferite alla propria persona, a conviventi (incluso il figlio minore di anni 18) o a soggetti terzi presso i quali la stessa ha acquistato beni e servizi.
La donna – con la compiacenza del proprio convivente ha poi usato i soldi per acquistare auto e moto, affittare case e fare la bella vita con una barca a vela di 10 metri.
La dipendente era già stata indagata per lo stesso reato dopo la denuncia di altri datori di lavoro.